I numeri citati nei precedenti articoli sono inopinabili, ma si trovano oggi in contrasto con il numero limitato di aziende in Italia predisposte ad una presenza web costruttiva ed efficace.
Se focalizziamo poi la nostra attenzione sul mondo del franchising, il quadro sull’utilizzo di questo potente strumento diventa notevolmente piu pessimistico, in quanto, come menzionato nella rubrica “l’esperto risponde”, Millionaire di Luglio, in questo settore vige l’abitudine al “fai-da-te”.
Troviamo una comunicazione frammentata, con troppe o troppo poche informazioni, scarsa visibilità, incoerenza con i termini di ricerca, presenza confusa e scoordinata tra sito, social network, portali tematici e aree di svago.
Un utente decide in 8 secondi se abbandonare un sito o continuare a consultarlo, in alcuni siti abbiamo impiegato fino a 15 minuti per trovare informazioni sul prodotto o trovare una sezione per richiedere informazioni pur avendo una certa esperienza nella navigazione.
Gran parte dei siti web sono creati basandosi sul proprio gusto personale o in modo troppo tecnico senza minimamente pensare con la “testa” di chi può essere interessato al prodotto/servizio.
Tutto questo rende inefficace la comunicazione on-line, per fare un paragone con i canali tradizionali è come una bellissima campagna con cartellonistica stradale che pubblicizza un’azienda di articoli per sciatori, affiggendo in una strada nella quale non passa nessuno, magari a Pantelleria.