Il termine “marketing” è oggi enormemente utilizzato, ma anche abusato.
La centralità che la commercializzazione di un prodotto ha assunto nella società odierna, ha comportato uno sviluppo capillare della applicazioni di questo processo, fino a raggiungere il mezzo di comunicazione più immediato: la rete.
E’ nato infatti il web marketing, alter ego digitale del marketing più tradizionale.
Le differenza tra i due sono numerose, ma si tratta di differenze formali, non certo sostanziali.
Entrambe le tipologie di marketing, infatti, mirano a quello che è l’obiettivo principale di questo processo commerciale: la vendita di un prodotto.
Sia nel caso di “business aziendale”, ossia quando il marketing è diretto ad altre aziende, sia nel marketing diretto ad uno specifico target di utenti o addirittura al singolo utente, i principi che guidano l’azione di vendita sono identici, sono strumenti e modalità che creano differenza.
Il marketing è guidato dalla cosiddette “quattro P” : product, price, place, promotion.
Queste quattro linee guida, riassumono perfettamente le molteplici attività della strategia di marketing.
Per la vendita di un prodotto occorre infatti studiare approfonditamente il mercato.
Seguendo la linea delle quattro P, il prodotto è il protagonista di tutta la catena di marketing e l’attività del processo che lo riguarda più da vicino è il brand management, necessario per assegnargli un valore sul mercato.
Il valore è collegato alla seconda P: il prezzo.
Nelle strategie di marketing occorre ponderare attentamente a quale prezzo lanciare un prodotto sul mercato.
Ovviamente negoziandolo con il potenziale utente: non bisogna dimenticare che il marketing è un processo di scambio, nel quale il compratore ha un ruolo fondamentale.
Il terzo step consiste nella distribuzione del prodotto, che avviene con vari passaggi intermedi. Nella distribuzione gioca un ruolo fondamentale il channel management, che corrisponde alle relazioni instaurate tra intermediari commerciali e fornitori industriali.
A questo punto di passa alla fase “attiva” del marketing, ossia la promozioni
Qui, entrano in gioco gli strumenti di promozione, che cambiano se si parla di marketing tradizionale o di web marketing.
Il marketing tradizionale si serve di strumenti “classici” come i giornali, la radio, le affissioni, il volantinaggio, per promuovere i propri prodotti. Inoltre effettua attività come il merchandising, il direct marketing, direct response advertising, packaging, vendita personale e public relations “de visu” con gli utenti o le aziende interessate al prodotto.
Il web marketing sfrutta le potenzialità della rete, focalizzando le proprie risorse sui luoghi di aggregazione di utenti ossia i social network, tramite i quali crea reti di potenziali compratori o reti per realizzare partnership di vario tipo (e in questo caso si tratta di social media marketing).
Qui le public relations non richiedono più un contatto visivo con l’utente, ma si sviluppano tramite contatti virtuali.
La rete è però prima di tutto visibilità: nel web l’immagine è tutto.
Per questo motivo le strategie di web marketing punteranno sull’immagine virtuale del brand e del design del prodotto, creando siti internet di presentazione e promozione di un prodotto.
Tra marketing tradizione e web marketing, come abbiamo già accennato, esiste una differenza di forma.
Se l’obiettivo è scambiare il bene sul mercato, vendere il prodotto, le strategie sono differenti, da alcuni di vista opposte.
Il marketing tradizionale utilizza un approccio “penetrante”: in alcuni casi, ad esempio, la comunicazioni del messaggio è unidirezionale, non richiede né implica feedback.
Il web marketing adotta un approccio “attrattivo”, stimolando il desiderio di acquisto nell’utente il quale considera quasi “familiare” il prodotto, così come diventano familiari gli operatori del customer care.
Su questa attività si punta parecchio nelle strategie di web marketing, forse anche per colmare il senso di estraneità indotto dai contatti virtuali.
Un’ultima riflessione sugli strumenti preferiti per fare marketing.
Nonostante la capillare diffusione della rete, in paesi come l’Italia resistono ancora i metodi tradizionali, ritenuti più efficaci.
Secondo alcune statistiche, le aziende prediligono fiere, che utilizzano per circa il 42%, seguite da workshop e congressi circa il 41% e la sempreverde pubblicità con il 39%. Ancora, troviamo il direct marketing al 31% e successivamente le public relations al 30%, e le strategie di web marketing.
Giovanni Zappalà
LifeIsWeb Co. Ltd
© Riproduzione vietata